Tradizionale Concerto “Happiness Before Xmas” di Max Maffia and the Empty Daybox a Dicembre, come ogni anno al Rodaviva di Cava De’ Tirreni.
Abbiamo suonato brani tratti dai nostri due dischi “Happiness is a tree” e “A better place” ed alcuni inediti che saranno presenti nel prossimo lavoro.
“A better place” è il secondo lavoro della band “Max Maffia & the Empty Daybox”.
La band formatasi nel 2009 propone un set acustico ambient strumentale ed è composta da:
Max Maffia: chitarra
Valerio Valiante: chitarra
Daniela Lunelli: Violoncello
Alex Taborri: Percussioni
L’EP è composto da 4 tracce registrate tra gli studi: Luma Studio@Salerno, Storm Studio@Salerno e Farf Studio a Berlino. Il produttore artistico è Lorenzo Maffia.
L’artwork del disco è stata realizzata da Roberto Policastro (doppiavù studio), la foto (prima di copertina) è di Alessandra Cammarano ed è tratta dalla sua serie “Free as a bird”.
Alcuni istanti della presentazione del disco presso Disclan@Salerno (storico record store di Salerno)
Marcello Napoli (giornalista, scrittore) scrive:
4 mosse: scacco matto e la ricerca del “posto migliore”
“A better place”, il posto migliore non è l’isola che non c’è, ma l’onda, se non perfetta, quella che avvolge spumeggia trasporta.
“A better place”, non è Utopia o Atlantide e nemmeno l’isola del tesoro.
“A better place” è guardarsi allo specchio e trovare in sé la junglind, quella forza sorgiva di armonie, di sussulti, emozioni, echi di memorie fuori dal coro, ricordando che non tutto è e deve esser mercato-mercanzia, moda, clone. E tutto può tornare …
“A better place” è la storia personale, le immagini di nebbie diradate dal sole e poi ancora nebbia e poi rugiada e poi l’affievolirsi di ansie e tormenti e la scoperta di una lingua, una sonorità, armonia da riscoprire e “condividere”.
“A better place” è un portico con quattro soglie: la prima traccia, dall’incipit moresco, è come il lieve solco di calligrafo su pergamena;
“The cat on the tablet” è una chitarra dal passo felpato continuamente sottolineato dal violoncello e dalle percussioni, soft … come matite morbide a rimarcare passaggi voluttuosi; una danza come stare su un’amaca tra il vento.
“Flowing”, la terza traccia è il lato di bolina del viaggio a vele spiegate, aperte da brezza, soli con noi stessi, sotto lo sguardo di curiosi gabbiani, frecce d’argento al rallentie del tempo sospeso …
“Have a good night” è il saluto a domani, a un domani senza spirali e looping, soprattutto senza inganni. L’eco delle ninne nanne è evidente, poi scompare, poi riappare come un miraggio poi si avvoltola.
Orfeo è nelle corde delle chitarre di Max Maffia e Valerio Valiante; Euridice è il violoncello di Daniela Lunelli; non c’è Averno e buio, diradato dai passi di Alessandro Taborri che muove, percuote l’aria, le stalattiti e stalagmiti intorno ad un’isola .. non Utopia, ma unione, musica, onde, emozioni.
Laevia gravia, scacco matto alle ansie in quattro mosse, quattro cavalieri de navigatori non solitari.
E noi con loro…
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